Anziana, ospite al Trivulzio, è morta per setticemia. Aperta indagine per omicidio colposo.
MILANO – Una signora anziana, ospite al Trivulzio, è morta il 21 maggio 2020 dopo due giorni di ricovero al Fatebenefratelli. Il decesso, secondo quanto denunciato dal legale del fratello della donna, sarebbe avvenuto per setticemia “causata da piaghe di decubito andate in necrosi, perché abbandonata e senza assistenza“.
Sulla vicenda è stata aperta un’indagine per omicidio colposo. Gli inquirenti stanno vagliando tutte le prove raccolte dai legali della vittima con il magistrato che ha autorizzato l’autopsia sul corpo della donna per accertare le cause della morte.
Il legale del fratello della vittima: “La donna aveva chiesto aiuto”
Nella conferenza stampa il legale del fratello della donna ha spiegato come la stessa anziana ha lasciato due messaggi nella segreteria telefonica dell’uomo chiedendo aiuto: “I familiari – ha precisato l’avvocato citato dal Corriere della Sera – ha inviato fax e telegrammi per chiedere notizie sulle condizioni della donna ma non hanno mai ricevuto risposta. Il 19 maggio è scattato il ricovero al San Giovanni con le dimissioni in giornata con diagnosi di disidratazione, infezione al sistema urinario“.
La morte
Le condizioni della donna sono peggiorate subito dopo con la morte avvenuta il 21 maggio al Fatebenefratelli per “shock settico“. Immediata la denuncia alla Procura di Roma. Nella conferenza stampa il legale ha chiesto agli inquirenti di “accertare le responsabilità, dato lo stato in cui è stato trovato il corpo“.
L’indagine
L’indagine è stata aperta dalla Procura di Milano per accertare meglio la vicenda. Ordinato il sequestro delle cartelle cliniche. Il legale ha chiesto ai titolari dell’inchiesta di acquisire anche i messaggi lasciati dalla donna nella segreteria del fratello perché “vanno recuperati, dopo 15 giorni si cancellano“.
Nelle prossime ore ci potrebbero essere i primi interrogatori con il fascicolo collegato a quello aperto dalla Procura sulle morti nelle Rsa per Covid-19.